Cosa dire… a volte le parole non bastano
a descrivere il talento e la fantasia di un autore, e pertanto temo
di non riuscire a comunicarvi quanto sia rimasto letteralmente allibito
dal genio di
Hanus Zeppelin, creatore di una nuova, rivoluzionaria,
a dir poco futuristica era del fumetto.
Dopo anni bui in balìa di Topolino, ridotto da tempo a servile fumetto-propaganda
dai risvolti malcelatamente commerciali, dopo i molteplici Supereroi
inumani e stereotipati propinatici da un'America in vena di stucchevole
buonismo post-operatorio, dopo indigestioni di Manga e simili inni
cartacei all'autoerotismo da frustrazione, ecco arrivare, finalmente,
la scintilla, l'idea che presto darà nuova linfa all'arte del fumetto:
il grande
Jean, l'eroe per tutti i gusti, le età e le stagioni!
No, amici, non sto parlando di un legume, non una inedita pizza
millegusti, e nemmeno di una nuova razza canina che si pulisce la
pupù con paletta e ramazza, ma di un diverso modo di concepire il
fumetto, di un qualcosa che rivoluzionerà completamente la vita
di tutti coloro che, quando non hanno una beneamata fava da fare,
pensano
"Tòh, mò mi leggo un giornaletto, tanto nun tengo che
fa!".
Ma non voglio tenervi sulle spine e vi svelo subito in cosa consiste
la novità: praticamente la faccia di quasi tutti i personaggi dei
fumetti sarà sostituita dalla faccia di un certo Jean, che quindi
sarà il protagonista (e spesso anche co-protagonista e a volte anche
comparsa) di quasi tutti i fumetti già esistenti, che comunque,
per il resto, resteranno perfettamente identici a prima. Paperino
diventerà quindi Jeanperino, Superman sarà Superjean, Wonder Woman
sarà Wonder Jean, Dylan Dog diverrà Dylan Jean eccetera eccetera.
Ho apprezzato particolarmente la trasposizione dell'Incredibile
Hulk nell'
Incredibile Jean, dato che lo spessore del personaggio
ne risulta notevolmente arricchito; nella puntata riportata qui
di fianco, ad esempio, in cui l'Incredibile Jean lotta contro il
malefico
Dottor Prostatax per impedirgli la conquista del
sistema sanitario, contrariamente al solito il nostro nuovo eroe
non userà la violenza e la forza bruta, ma dissuaderà il nemico
dai suoi malvagi scopi con le armi della dolcezza e della tenerezza,
comprandogli cose gustose da mangiare, coccolandolo e dandogli tutto
l'affetto che la madre (un'infermiera irlandese sempre troppo occupata)
non gli aveva donato. Purtroppo il cocker del Dottor Prostatax morirà
in seguito a complicazioni cardiache derivanti dalla negligenza
di un veterinario bisessuale laureatosi col sospetto di uno zio
nella commissione esaminatrice, il che complicherà notevolmente
l'avventura del nostro eroe, ma alla fine il suo senso materno riuscirà
come sempre a spuntarla. Tornando alla geniale trovata di Hanus
Zeppelin, facoltoso e rinomato scrittore già affermatosi con i famosi
porno-cartoni ad olio e china su tavolo, bisogna considerare come
la cosa sia destinata a produrre senz'altro un impatto devastante
non solo sull'editoria del fumetto, ma soprattutto sulla vita quotidiana,
in cui se ne vedranno presto le conseguenze, vale a dire una incredibile
spersonalizzazione dell'immaginario collettivo che porterà presto
i ragazzini (in primis) ad una tale confusione mentale che per prima
cosa tenderanno a non distinguere più la madre dal padre, e la nonna
dal calzolaio sotto casa, e poi man mano trasferiranno il disorientamento
sul piano materiale, scambiando un ratto per un carro armato, un
cavatappi per la Torre di Londra e via dicendo.
Pur non dubitando che l'idea lascerà tutti i lettori affascinati, avrete già intuìto che alcuni personaggi subiranno, per forza di cose, alcuni lievi cambiamenti dettati da una ovvia necessità di adeguamento: è impensabile, ad esempio, che Nonna Papera, una volta divenuta Nonna Jean, si dedichi ancora alle torte ed alla fattoria, manifestando invece una più naturale propensione alle armi chimiche e al sesso estremo, così come L'Uomo Jean Ragno si troverà probabilmente più a suo agio in un addio al nubilato che sui grattacieli di New York, ma queste sono piccolezze che il più delle volte, se non pubblicizzate, non si noterebbero neppure.
Ciò che invece si nota eccome, e che peraltro non è affatto di mio gradimento (la perfezione è solo di Dio, del resto) è la sgradevole presenza, in diverse tavole, di un uomo barbuto dallo sguardo allucinato; devo mestamente constatare che si tratta del volto dello stesso Hanus Zeppelin, che in un impeto di egocentrismo ha preteso di comparire al fianco di Jean (suo compagno nella vita e feticcio sessuale insostituibile) in molte storie illustrate, facendo perdere di vista il volto di Jean per quei due o tre secondi necessari purtroppo, talvolta, a rovinare l'uniformità e la compattezza delle storie stesse. Prendiamo atto di come, molto spesso, la grandezza della mente sia accompagnata da un altrettanto smisurato autocompiacimento, e di come Hanus Zeppelin sia stato tacciato da alcuni impostori, messi rapidamente a tacere, di voler plagiare e poi conquistare l'umanità, ma siamo sicuri che, malgrado questo piccolo inconveniente, alla fine non risulti intaccata l'ambizione e l'importanza psico-sociale del grandioso progetto.