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A cura di Ernst F. J. Staululakis




Quest'oggi parleremo dell'argomento: PERCHE' FU COSI' DIFFICILE ANDARE SULLA LUNA?
Fin dalle 7 e 20 di 11 secoli fa l'uomo si è posto il problema di andare sulla luna e tornare a casa in tempo per la cena, ma solo in tempi recenti questo sogno si è potuto realizzare.
Già in Inghilterra in piena epoca vittoriana, lo scienziato Bartolomew Bluemoon aveva messo a punto un sistema di propulsione in grado di portare sulla luna un razzo con 51 persone a bordo e di riportarle sulla terra, il tutto in 10 ore e con la modica spesa di 2 sterline di combustibile. Ma il suo progetto conteneva la parola "razzo", ed in quell'epoca, in cui si coprivano le gambe dei tavoli per evitare pensieri lascivi negli adolescenti, le parole contenenti la doppia "zeta" non erano ammesse dalla censura. Così il progetto di Bluemoon venne accantonato ed i documenti andarono distrutti in seguito ai bombardamenti di Londra.

La scoperta che dette il via agli studi sui viaggi verso la luna risale a circa 60 anni fa ad opera di uno studioso tedesco. Nell'estate del 1943 l'archeologo tedesco Von Beer Rauss si trovava in Egitto a capo di una spedizione scientifica il cui scopo era di dimostrare che Cleopatra portava i capelli a spazzola. Il 26 agosto, dopo pranzo, Von Beer Rauss, sorpreso da un inaspettato attacco di colite, si era appartato in un angolino tranquillo all'interno di una piramide (non ci è dato sapere quale)
per meditare sui risultati degli scavi, quando ad un certo punto, roteando gli occhi al cielo per lo sforzo intellettuale, notò sul soffitto dei segni che, con un certo stupore forse causato dall'intensità del momento, classificò subito come geroglifici egizi. Quando lesse e tradusse quei segni ( che riportiamo qui di seguito: ÃÅ ã ÝÞß § ¾ @*) si rese conto immediatamente che detti segni svelavano il segreto dei viaggi sulla luna! Con i sofisticati mezzi tecnici di cui disponeva, trasmise la traduzione di quei geroglifici a Berlino, ma il piccione fu intercettato ed abbattuto dal controspionaggio inglese che trasmise il messaggio a Londra; ma il loro piccione fu abbattuto dal KGB il cui piccione fu abbattuto dagli italiani che persero il loro piccione grazie alla CIA. Finalmente, il loro piccione, la cui razza in quel periodo sfiorò l'estinzione, riuscì ad arrivare a Washington. Gli scienziati americani capirono subito che quel geroglifico indicava loro la strada verso i viaggi spaziali. Oggi, per la prima volta, l'umanità può essere messa al corrente della traduzione di quei geroglifici:
"TU, LUNA LUNA TU, LUNA CAPRESE!"
Andrew Sbroophon, scienziato e docente di "Semantica spaziale applicata ai riccioluti", nonché autore di un libretto, vera pietra miliare dei viaggi sulla luna, intitolato: "E' luna, tutti a tavola!", a pagina 896 fa un'accurata analisi dei famosi geroglifici, dando un notevole impulso al primo viaggio sulla luna. Cito le sue parole: "La doppia parola "TU" e, soprattutto la tripla "LUNA" esaltate alla potenza "CAPRESE", mi inducono a pensare che è già difficile per me arrivare in orario al lavoro; con una curvatura spazio-temporale del mio incisivo superiore destro, otterrei i medesimi risultati?" Questa frase risolutrice portò in breve tempo alla realizzazione della missione Apollo. I primi tempi gli scienziati si trovarono di fronte a numerosi problemi:
1 - Il viaggio non sarebbe durato 35 minuti, come aveva calcolato uno degli scienziati, (in seguito ospitato al "Mental Hospital" di Boston), ma alcuni giorni.
2 - Data la lunghezza del viaggio, il cibo non sarebbe stato sufficiente per alimentare i cosmonauti.
3 - Al rientro nell'atmosfera, la superficie esterna della navicella avrebbe raggiunto temperature leggermente superiori alla febbre asinina, e si doveva studiare una adeguata copertura del modulo di rientro.

I punti 2 e 3 furono risolti grazie alla fantasia del figlio di 3 anni di un cugino
della cognata del fratello di un infermiere del già citato Mental Hospital, ricoprendo la superficie esterna della navicella "Apollo" di pelle di pollo comprata da A. Pelle creatore di "Apollo". Al rientro nell'atmosfera la pelle di pollo avrebbe raggiunto il giusto grado di cottura in 12 secondi e, con dei ganci automatici, sarebbe stata portata dentro la navicella permettendo ai cosmonauti di pranzare.
Due giorni prima della partenza, come un fulmine a ciel sereno, si presentò un ulteriore problema che, in un primo momento era sfuggito agli scienziati: Come e, soprattutto, dove avrebbero fatto i loro bisognini i tre astronauti? Dopo febbrili riunioni di studio si giunse a tre soluzioni possibili:
1 - Installare 3 orinatoi con scritto in cima il nome di ciascun cosmonauta, per evitare litigi.
2 - Utilizzare i caschi che, neanche a farlo apposta, avevano la forma di un vasino, e dopo l'uso, svuotarli nello spazio.
3 - Trattenersi fino al ritorno a casa.
Si optò per la terza soluzione, anche perché gli orinatoi costavano troppo.
Ad ogni buon conto, per fortuna, i tre viaggiatori spaziali erano stitici, e questo tranquillizzò non poco gli scienziati di Cape Carneval.
A tal proposito in seguito, in una intervista al giornale di Economia "La Luna - 24 ore" il Comandante della spedizione lunare, Armstrong, affermò: "Arrivare sulla Luna fu una grande fatica, ma fu un' inezia in confronto allo sforzo che dovetti sostenere nella solitudine del bagno di casa mia, dopo il mio ritorno sulla terra,!"
Tutto il mondo e, comunque più di 34 persone, seguirono con il cuore in gola l'impresa di quei tre uomini che, col cuore nei calzini, raggiunsero il nostro satellite naturale. Tutti ricordano ancora oggi la frase che pronunciò Armstrong quando lasciò la prima impronta umana sulla superficie lunare, mentre tentava di sganciare una fibbia della tuta che si era impigliata alla scaletta del modulo lunare: "Questo è un piccolo passo, ma lo scarpone è 4 misure più grande e di più non potevo fare!"
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Il Presidente degli Stati Uniti si collegò in diretta con i tre eroi mentre erano nello spazio e tutto il mondo potè sentire lo scambio di simpatiche battute che dimostrarono a tutti la serenità e lo spirito di avventura simile a quello degli antichi pionieri del West. Quella che segue è la registrazione di tale colloquio:
Presidente: "Hallo ..scrrrrratccc … che ..fffffiuuuuuuu …ante …. Zzzzzz … po?"
Armstrong: "I … scrrrrrrrrrr … spet ….. sssssssswashhhhhh … lore!"
Presidente: "Fors ….. trrrrrrr… che … ffffffiooooo… shhhhhh .. nto?"
Armstrong: "Sem… trtrtrtrtrtr… co.. scrrrrrr… e sens…. grrrrrgrrrr… cora!"
Pres...scrrrrrrr... trsssshhhh…
Arms…swwwshhhhh…..

Oggi i viaggi sulla luna sono stati accantonati e quelli nello spazio non fanno più notizia, ma anche in questa epoca computerizzata un' impresa del genere richiede un grande sforzo ed una precisa sequenza di azioni coordinate, quasi come quelle richieste per allacciarsi le stringhe delle scarpe in metropolitana, evitando di ricevere ginocchiate nelle gengive.



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