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A cura del prof. Antinolfo Saltinuzzeri



Egregio prof. Saltinuzzeri,
fin da piccolo sono sempre stato affascinato dagli elicotteri; ed ora ho una collezione di oltre 300 fra quadri, stampe e disegni di elicotteri, ma non riesco a farli volare.
Una volta ho costruito un modellino in marmo, ma non sono riuscito a far volare neanche questo. Mi può spiegare come fanno gli elicotteri a rimanere sospesi in aria con tanta leggerezza?
La prego mi illumini, perché io amo gli elicotteri. Grazie. Per sempre suo.

Piergiangiacomo Boh

Gentile sig. Boh,
il suo amore per gli elicotteri è commovente, in privato le darò l’indirizzo di un ottimo psichiatra. I suoi quadri, stampe e disegni di elicotteri non volano per un semplice motivo: non c’è il pilota a bordo. Senza pilota non partono, e ciò è dimostrato dal famoso teorema: No pilota? No party!
La mia risposta potrebbe concludersi qui, ma, vista la sua smisurata passione, le illustrerò come si è giunti, nel corso della storia a questa straordinaria invenzione.

Il primo studioso di cui si abbia notizia fu un uomo di Neanderthal, tale GHRMSAH.
Egli, dopo aver osservato il volo degli uccelli, buttò giù due calcoli, che erano due suoi parenti che abitavano in Calcolia, e notò che essi nella caduta, agitavano le braccia ed urlavano( forse per imitare il rumore dei futuri elicotteri).
Il giorno dopo decise di provare in prima persona l’esperimento e cosi’ spinse giù dallo strapiombo la prima persona che gli capitò davanti. Anche questo esperimento fallì. Infine provò lui stesso. Salì su una roccia a strapiombo a 425 metri di altezza e si lanciò roteando un piccione sulla propria testa .Non c’è notizia sull’esito di questo esperimento; si sa solo che gli scienziati, fino a 40 anni fa, pensavano che il cratere formatosi sul luogo dell’esperimento fosse stato causato da una meteora di 300 metri di diametro. Si sa anche che le sue ultime parole, prima di defungere, furono: “Minchia che botta!”.
Ed è proprio riflettendo su questa frase che Leonardo si dedicò allo studio del volo. Egli fu il primo uomo che progettò e costruì l’elica di un elicottero. Purtroppo anche i suoi esperimenti fallirono, per un piccolo dettaglio: Non pensò che l’ elica doveva girare, e cosi’ la teneva ferma sulla sua testa.
In verità anche Galileo contribuì a questi studi, con le sue ricerche sulla gravità. Egli infatti dimostrò che, lanciando dalla torre di Pisa una palla di cannone ed una piuma, la prima faceva più male della seconda. Messo sotto accusa dalla Chiesa, egli volle dimostrare all’inquisitore l’esattezza delle sue teorie e così lo fece mettere sotto la torre di Pisa raccomandandogli di non muoversi. Portò sulla torre una piuma ed un macigno di 7 tonnellate ( fu allora che la torre si inclinò). All’ultimo secondo l’ inquisitore si mosse ed evitò il macigno. Fu allora che Galileo pronunciò la famosa frase: “Eppur si muove”.
Dopo alcuni secoli di silenzio insonorizzato, finalmente si tornò a parlare di elicotteri con l’avvento del motore a scoppio. Fu lo sciamano Babongo della tribù dei Bunga Binga, laureatosi ad Oxford, ad avere l’intuizione di applicare un’elica al motore a scoppio o, se preferite, di applicare un motore a scoppio all’elica. I primi tentativi, tuttavia, furono infruttuosi. Solo quando Babongo, dopo aver letto di nuovo il libretto di istruzioni, si accorse che il motore, pur essendo a scoppio non necessitava di dinamite, riuscì ad ottenere il Primo Vero Elicottero Funzionante.

Spero, caro signor Boh, di aver soddisfatto la sua curiosità.

P.S. Qui di seguito le elenco alcuni “parenti” dell’elicottero.

1. Frullottero: L’elica si trovava in un enorme cilindro di vetro, dove si potevano introdurre 318 chili di frutta da frullare.
2. Fermottero: L’elica rimaneva ferma ed era il pilota con i passeggeri a girare. Con questo modello venivano fornite in dotazione 856 pillole per il mal di testa.
3. Berrettottero: L’elica era applicata ad un berretto con visiera ed un fermagola in acciaio, il motore si agganciava all’orecchio destro e la cloche veniva manovrata dal movimento delle narici. A causa della poca praticità questo modello fu sostituito dal “Cappellottero” senza visiera e con le falde.
4. Leggerottero: L’elicottero più leggero del mondo: 26 grammi. Era interamente costruito con zucchero filato. La sua sperimentazione venne interrotta per un attacco di diabete del suo ideatore.
5. Pettinottero: Riusciva a pettinare 600 teste al minuto. Funzionava solo con la riga a sinistra. Il suo progetto fu abbandonato perché non era dotato di brillantina.
6. Soffiottero: l’elica girava grazie al soffio del pilota.
7. Immobilottero: Rimaneva perfettamente immobile, però aveva un’autonomia di soli 7 minuti.
8. Vaporottero: Funzionava con il vapore di una teiera. Piacque solo agli inglesi.


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