Chi siamo Perchè dovete...
N. 23: Editoriale Un occhio all'arte... Nuovi gruppi sanguigni La poesia Il fotomontaggio Lo sport che non ti aspetti I grandi classici La posta del fegato
Freezer | Oroscopone | Il Fotomontaggio | Frattaglie Audio e Video | Supertest | Frattaglie dal Web | Sacri Testi


Freezer Indovina chi abbiamo a cena Home




LEOPOLDO MACINTOSH

Non so bene il motivo che mi spinge a parlarvi, ragazzi,
ma forse dentro di me si è aperta una piccola falla e, dopo tutti questi anni, leggendo le vostre rubriche, ho avuto un desiderio irrefrenabile di dire la verità. Mi manifesto qui soprattutto perché tanto, il vostro, è un sito di comicità demenziale, e nessuno crederebbe mai a quello che sto per rivelare.
Ma cominciamo per gradi.

Era il febbraio del 1961, a Parigi, quando fui avvicinato da due loschi individui che dissero di essere in possesso di alcune mie foto compromettenti che mi ritraevano con addosso un costume da Topo Gigio, in atteggiamento ostile, accanto ad un vassoio di crostini al sesamo e rosmarino, con in mano un trinciapolli. A quei tempi facevo il parrucchiere ad ore presso un cementificio a Rue de la Motté: un lavoro duro, spietato, e io non me la cavavo molto bene con il taglio a "colata". Chiesi se volessero scambiare il rullino con un biglietto ridotto per il Circo di Mosca, ma fu un errore fatale.

E' da allora che sono una spia internazionale. In trent'anni di onorato servizio, ho lavorato per le maggiori organizzazioni segrete del mondo: CIA, E.B.C., MUSEUM OF PRETORIA, KGB, AIRFRANCE, SISDE, UNICEF, e tante altre, molte insospettabili. Il mio nome in codice era Burritos Semplice, non sono mai riuscito ad ottenere la promozione a Burritos Farcito, ma pazienza! Il mese scorso, dato che ogni particolare del nostro lavoro passa sotto silenzio, ho ricevuto, tramite posta, una cartolina d'auguri per essermi rimesso dalla lombaggine: ho capito che ero stato congedato con merito! Non potrei spiegare la sensazione che ho provato, paragonabile forse a quando orinai contro vento dal ponte di comando del sottomarino nucleare Pacificy, o a quando ressi per un atto la calzamaglia a Barishnikov. Insomma, una forte sensazione di vuoto.
Per prima cosa, l'addestramento fu un vero massacro. Fui istruito nell'isola di Conga, nel Pacifico Sud Orientale, in ogni tipo di arte marziale, yoga, e clavicembalo. Marciavamo per ore sotto la luna cocente, incominciavamo ad apprendere i rudimenti dell'uso della macchina fotografica miniaturizzata (dapprima utilizzata per immortalare le gambe del sergente Monroe!), acquisivamo le tecniche di sopravvivenza nel deserto (per esempio, come ricavare acqua dai serpenti), nella giungla (come pescare i piranha con le dita) e nelle città (come trovare percorsi alternativi per il luna park). Ma le lezioni per me più orribili erano quelle riguardanti la pratica del suicidio per evitare di finire nelle mani nemiche. Potevo anche tollerare la prassi della pillola al cianuro, sebbene fosse inefficace in assenza di un bicchiere d'acqua per inghiottirla, ma il metodo di roteare vorticosamente le pupille fino al sopraggiungere della morte non era conciliabile con la mia religione (mi vanterò sempre di essere un epicureo panteista!).
E, per favore, non vi fate fuorviare dalle belle immagini dei film di James Bond: il nostro modo di vivere non si svolge su un set cinematografico. Beh, anch'io ho assistito a numerosi omicidi, e ne ho commessi altrettanti; ho amato almeno seimila donne, tutte bellissime, pronte perfino ad ucciderti; ho usato le armi e i marchingegni più sofisticati e costosi; ho salvato due o tre volte la terra dalle minacce di pazzi squilibrati; ho girato il globo tante di quelle volte, cambiando sempre identità, che farei fatica a dirvi chi sono e dove ho la residenza; ma per il resto ho consumato un'esistenza anonima, a tratti scialba. Ho ricercato in ogni momento la stabilità di una vita normale: una moglie, un cane, dei bambini, una casa, gli amici, l'annaffiatoio, le scenate di gelosia, i furti con scasso, le liti condominiali, il traffico, la puzza di piedi, le foto ricordo a Fregene, il burro cacao sulle orecchie, la pioggia sul pineto, l'assetto antisommossa, le prostitute di periferia, il mutismo, le nonne, gli orgasmi a catena della tua amante.
Passaporti falsi
La collezione di passaporti falsi
di Leopoldo Macintosh
In una parola, le novità! E invece, ho trascorso tutto il mio tempo a vendere notizie d'importanza planetaria al miglior offerente, a guidare le auto più avveniristiche del prossimo secolo, a sabotare i piani di duecento movimenti terroristici; ad annoiarmi, in definitiva!
E ricordo ancora i volti e le espressioni di tutti i miei colleghi! C'era Sidney Babcock, nome in codice Acrosticus, addetto alla manomissione di sistemi di sicurezza, che era famoso per avere un braccio bianco e uno di colore, e che raccontava le peggiori barzellette sulle bretelle che avessi mai sentito: rideva solo lui, e qualche volta Anatolij Goroziev. Povero Goroziev! Sebbene fosse il nostro interprete, parlava solo un vecchio dialetto moldavo, e andava in giro con una bambola di gomma gonfiabile che cercava di spacciare per la sua insegnante di sostegno. Poi c'erano i gemelli Gordon & Aurelius Beamish, nome in codice Due Periodico, abili nel travestimento e nel far perdere le loro tracce. L'ultima volta che li vidi stavano tentando di entrare nel Cremlino camuffandosi da dessert bavaresi: penso che siano ancora in quelle celle frigorifere ad aspettare l'attimo propizio per uscire! E Janet Poopidapy? Elemento straordinario! Era esperta in esplosivi. Te li poteva piazzare sia in un pistacchio, sia in un serbatoio di propano, ed ottenere lo stesso effetto: una detonazione da far venire giù solo l'intonaco dei muri. Ricordo che volle organizzare lei la festa di compleanno del nostro superiore, Pax, nelle sua villa ad Ibiza; per spegnere l'incendio che ne scaturì si richiese l'intervento dei Corpi d'Assalto Speciali, e per due giorni l'isola brillò di luce propria. E per finire, come dimenticare Ruwandi Kareem Kanatwa Bushvahili Ethounga, detto Marcuccio, lo specialista in armi da fuoco e da taglio. Era capace di colpire ad occhi chiusi, con qualsiasi cosa, il centro esatto di un bersaglio, a patto che fosse alla distanza precisa di diciassette metri, altrimenti sudava freddo e recitava solo le parole dell'inno nazionale filippino.

Ripeto che non capisco bene il motivo per il quale vi ho raccontato la mia storia, forse il peso che sento sulla coscienza preme così fortemente che necessità di venire a galla.
Quindi ho un'ultima, insignificante, confessione da farvi: forse non sapete che il governo statunitense, in cooperazione con quello italiano e cingalese, ha stanziato la somma di quaranta mila miliardi di dollari per mettere in piedi un esercito mercenario in grado di radere al suolo la regione della Sardegna. Mi chiedete il motivo? Pensano che Hitler sia ancora vivo e che coltivi riso e Cannabis dalle parti di Alghero. Ma la ragione ufficiale è che il pecorino sardo poco si adeguerebbe alle nuove normative dell'ONU.
E questo è davvero tutto.


Top

Approved by Frattaglie