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A cura di Floriano Del Volga




SCEMERENTOLA
-- Terza parte --

"Ehi Smemorina, non abbiamo molto tempo!", urlò Scemerentola scuotendola vigorosamente. La fata si rialzò. " Giusto! Per prima cosa abbiamo bisogno di una mucca!", esclamò poi con voce roca.
La fata Smemorina e la mucca
Scemerentola non ne capì il motivo, ma obbedì e procurò immediatamente la più grossa mucca che ci fosse nei paraggi. La fatina agitò la sua bacchetta verso di essa e cantò: "Salapadula, mencica bula, bibbidi-bobbidi…BURP!". A questo suono, la mucca si sollevò da terra e gli zoccoli si trasformarono in ruote: in un attimo divenne una carrozza che aveva le corna e muggiva a squarciagola.
"Ora" disse la fata "abbiamo bisogno di alcuni topi". "Non ho topi con me" rispose Scemerentola, "Vanno bene queste rane?". E così dicendo cacciò fuori dalla tasca quattro ranocchie. "Vanno bene lo stesso, hic", e ancora una volta la fata cantò le parole magiche e toccò i batraci con la bacchetta. Le rane si trasformarono subito in quattro strani cavalli verdi e senza orecchie. Poi la fata trasformò il vecchio cavallo di Scemerentola in un superbo cocchiere, ed il cane Tobia in un cavalletto. "Ma a che mi serve un cavalletto?", chiese cortesemente la fanciulla. "E'vero!" rispose la fata, che ormai aveva gli occhi rossi e semichiusi. "Vabbuò, ormai... vai ora, è il tuo momento!" , disse la fata Smemorina che, dopo aver trasformato il grembiule di Scemerentola in un bellissimo abito di seta, svanì in una polverosa nube di gin-tonic. Sotto la gonna di Scemerentola erano anche spuntate delle deliziose scarpette di cristallo, che peraltro non aveva messo in preventivo, visto che non si era neanche lavata i piedi.
Scemerentola partì allora con la carrozza, dirigendosi verso il palazzo reale con gli occhi colmi di gioia per l'emozione.
Quando arrivò il ballo era già iniziato ed il principe, avvilito, stava facendo l'inchino alle due brutte sorellastre Gaby e Netta. All'improvviso, alzò lo sguardo e scorse all'ingresso la più bella e prosperosa fanciulla che avesse mai visto. Come trasognato, piantò in asso le sorelle e si avvicinò a Scemerentola, la prese per mano e l'accompagnò nella grande sala, in mezzo a tutti. Con la saliva che gli sciacquettava ai lati della bocca, il figlio del re ballò con la fanciulla per tutta la serata, e non tolse il suo sguardo dalle grosse pere neanche per un attimo. Nessuno l'aveva riconosciuta, tutte le dame si rodevano il fegato chiedendosi chi fosse la bella sconosciuta. Anche il vecchio re sorrideva soddisfatto: il principe aveva trovato la sposa dei suoi sogni e lui aveva vinto ai cavalli.

...Continua...


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