Chi siamo Perchè dovete...
N. 23: Editoriale Un occhio all'arte... Nuovi gruppi sanguigni La poesia Il fotomontaggio Lo sport che non ti aspetti I grandi classici La posta del fegato
Freezer | Oroscopone | Il Fotomontaggio | Frattaglie Audio e Video | Supertest | Frattaglie dal Web | Sacri Testi


Freezer Frattaglie di Storia Home
A cura del Prof. Omar Sciarbrun



LE PRIME FORME DI VITA
-- Seconda parte --

La preistoria viene generalmente divisa in: Paleolitico, Neolitico ed età dei metalli.
Il Paleolitico durò moltissimo, quasi quanto la carriera politica di Andreotti, dalla comparsa dell’homo habilis fino a 10.000 anni fa. Tutto ebbe inizio quando l’uomo scoprì che con le mani poteva fare qualcosa di più utile che non grattarsi, e così cominciò a costruire gli oggetti che avrebbero cambiato radicalmente la sua vita grazie alla loro immensa utilità, come lo snocciolatore per le olive, che permise agli uomini di mangiare almeno il doppio delle olive nel medesimo tempo. Quando poi si accorsero che, con lo stesso strumento potevano snocciolare anche le ciliegie, il contraccolpo nella vita sociale fu enorme e pregno di conseguenze. I pranzi, arrivati alla frutta, si accorciarono, gli uomini ebbero più tempo libero per dedicarsi alle guerre ed agli ammazzamenti.
Ma torniamo a noi.
Sappiamo con certezza che l’uomo era onnivoro, si cibava cioè, indifferentemente, di vegetali, di animali, di hamburger e di spaghetti. Il cibo veniva procurato con la raccolta o con la caccia, e, soprattutto per quest’ultima venivano costruiti i primi elementari strumenti che ponevano i cacciatori alla pari con gli animali più grandi in una lotta leale per la sopravvivenza:
Mammuth
Fucili automatici a ripetizione con meccanismo anti-rinculo ed espulsore automatico e bazooka vari. Dalla selce l’homo erectus (o eccitatus) riuscì a tirar fuori una specie di coltello, poi la lancia, l’arco e via via fino alla testata nucleare con la quale gli bastava solo minacciare i mammuth, senza mai, per fortuna, arrivare ad usarla.
Degli animali cacciati l’uomo utilizzava tutto: dalla carne alla pelle, ai denti con cui costruiva i ponti per attraversare i fiumi.
La vita era ovviamente nomade, l’uomo seguiva gli animali nelle loro migrazioni e questo, a livello psicologico, influì negativamente sull’uomo, perché i posti scelti dagli animali cacciati, sovente, erano privi di locali notturni e cinematografi.
Gli animali, d’altro canto, continuamente seguiti, persero la loro privacy e la loro spontaneità gestuale, alcuni di essi si dettero all’alcool. Il tutto si risolse quando l’uomo diventò pastore.
In questo periodo l’uomo imparò a controllare il fuoco, all’inizio non molto bene, almeno non fino a quando capì che, per spegnerlo, non era molto salutare buttarcisi sopra o metterselo in tasca. Quando finalmente capì che l’acqua era la soluzione ideale, si ebbe subito un calo di presenze al centro grandi ustionati.
...Continua...


Top

Approved by Frattaglie