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TERRORE IN ALTO MARE In Calabria Squalo bianco attacca i turisti Sdraia (Cosenza) - Ciò che è accaduto in un tranquillo e assolato pomeriggio estivo, nel Tirreno calabrese, potrebbe sembrare l’ennesimo episodio del film "Lo Squalo"; ma a volte la realtà è molto più spaventosa di quello che viene trasmesso nelle sale cinematografiche, in cui fanno da padroni effetti speciali computerizzati. Verso le 15.30 del 18 Agosto 2000 scatta l’allarme. I numerosissimi bagnanti di Sdraia a Mare avvistano, nei pressi dell’isola di Lino, la grossa pinna di un enorme squalo bianco che si avvicina minacciosa verso la riva. I più lesti riescono a mettersi in salvo, ma molti altri rimangono inerti in acqua, colti dal panico o semplicemente più lenti a rientrare, e tra questi tanti anziani e bambini. Il loro coraggio sembra non bastare, ma proprio a questo punto i “gladiatori del mare” hanno l’intuizione che gli permetterà di sconfiggere il mostruoso avversario: danno in pasto allo Squalo i panini al prosciutto (la loro colazione) imbevuti di benzina dei serbatoi, poi lo accecano con il mezzo-marinaio, ed infine distruggono la bestia, ormai tramortita, con un barilotto pieno di birra e benzina, che provoca l’esplosione del gigantesco animale. I sei eroi hanno salvato mille e più vite umane e limitato il bilancio finale ad un solo ferito (Esperito Polpetta, che se la caverà con 38.650 punti di sutura all’altezza del basso ventre). Intervistati da decine di giornalisti, i sei giovani non paiono rendersi conto dell’incredibile impresa compiuta. Vi riportiamo, a conferma di questo, alcune loro dichiarazioni: “Appena abbiamo udito le urla terrorizzate dei bagnanti, abbiamo capito subito ciò che stava accadendo. Lo Squalo aveva già attaccato quelle due povere persone… ci siamo guardati negli occhi e, senza parlare, siamo partiti veloci in loro soccorso” inizia Valentina; “Ma quali eroi?! Abbiamo agito come chiunque altro con un minimo di coscienza che si fosse trovato nella stessa nostra situazione” continua Pasqualina; “ Lo Squalo ci inseguiva, ma Aleandro è il miglior navigante che conosca… non fuggivamo di certo, cercavamo di allontanare verso il largo la furia di quel mostro inferocito, per salvare i turisti, vittime predestinate…” prosegue Violaria. Poi tocca ad Aleandro: ”In mare ne ho viste veramente tante: rane grosse come lavatrici ad est di Giava, tempeste terrificanti ed orate assassine al largo di Capo Horn… ma mai una cosa del genere! Credetemi, trovarsi a 30 centimetri da uno squalo bianco di 12 metri è un’esperienza che non auguro proprio a nessuno; I sei giovani, per il gesto coraggioso compiuto, sono stato accolti a Roma come eroi nazionali dalle massime cariche dello Stato, e insigniti del titolo di Cavalieri della Repubblica dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, il quale ha elogiato il loro comportamento, portandolo come esempio per la Patria. Inoltre il Presidente ha promesso di intitolare, in loro onore, l’attuale Piazza della Repubblica col nome di Piazza “Eroi del Basso Tirreno”. Agnello Binomio
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