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A cura del prof. Antinolfo Saltinuzzeri
Il ventilatore

Cari affezionati, insaziabili curiosoni, eccomi di nuovo qui per una ulteriore avventurosa spiegazione sul funzionamento di un oggetto che tutti noi abbiamo in casa: il ventilatore.
L'esigenza del ventilatore si è sempre avuta, a partire dall'homo sapiens fino ai nostri giorni. Per poter meglio rendere l'idea di come funzioni questo indispensabile elettrodomestico, mi trovo costretto a fare una piccola premessa, basata sulla teoria dei quanti:
1 - Quanti gradi debbono esserci prima di ricorrere al ventilatore?
2 - Quanti soldi siete disposti a sborsare per procurarvi quella piacevole brezza che solo un ventilatore sa darvi?
3 - A quanti centimetri di distanza bisogna posizionarsi dal ventilatore per sfruttarlo al meglio?
4 - Quanti giorni dovranno passare prima di accorgervi che le vostre giunture iniziano a scricchiolare come vecchi cancelli arrugginiti grazie alla suddetta "piacevole brezza"?
Innanzitutto bisogna precisare che non è consigliabile accendere il ventilatore se fuori sta nevicando, sarebbe un inutile spreco di corrente elettrica. D'altra parte, se le suole delle vostre scarpe da ginnastica iniziano a friggere sul pavimento di casa vostra e voi non vi decidete ad accenderlo, beh, in quel caso o il vostro nome è menzionato nel libro dei guinness della tirchieria o il vostro cervello è in condizioni peggiori delle già citate suole.
Un buon ventilatore dovrebbe costare fra i 20 ed i 1876 euro. Certo, quello da 20 euro non è molto potente, ma in Siberia dovrebbe riuscire a rinfrescarvi a sufficienza; di contro, quello da 1876 euro è in grado di fornirvi aria, dopo averla purificata, ionizzata, aromatizzata ed incanalata, il tutto in 17 velocità pre-programmate + due velocità personalizzate con un sottofondo musicale. Ci sono altri modelli oltre i 1876 euro, ma in quel caso, sulle pagine gialle, dovreste cercare alla voce "Gallerie del vento".
Non esiste una regola fissa che stabilisca la giusta distanza fra voi ed il ventilatore, tuttavia esistono alcuni consigli basati sul buon senso:
Il primo è che sia voi che il vostro ventilatore vi troviate almeno nella stessa città (questo è basilare).
Se siete sudati e vi accorgete che si stanno formando dei ghiaccioli sui vostri baffi, allora è consigliabile diminuire la velocità del vostro ventilatore oppure allontanarvi da esso di almeno 248 metri. Non piazzate mai il ventilatore ad una distanza uguale od inferiore alla distanza in cui si trova il vostro partner durante la copula; le conseguenze potrebbero essere disastrose, specie per i maschietti.
Una conseguenza indesiderabile dell'uso del ventilatore è data da doloretti articolari o torcicollo debilitante, che compaiono, di solito, nel momento in cui comprate il ventilatore.
Ma (finalmente!) come funziona questo apparecchietto?
Non tutti lo hanno notato, ma esso è fornito di un' elica, composta da due o tre "pale", (mi raccomando: una sola elle). Queste pale, girando, raccolgono aria dalla parte posteriore e, con estrema decisione, la sbattono addosso a chiunque si trovi davanti, senza distinzione di classe sociale, casta, politica o religione (da questo punto di vista è veramente democratico). Ma allora, potrebbe obbiettare qualche birichino, perché quando girano le pale del ventilatore creano vento ed invece, quando gli girano a qualcuno l'aria rimane immobile ed indifferente? La risposta è semplice e dimostrabile: provate a mettere un paio di mutande ad un ventilatore e vedrete se il getto d'aria rimane uguale a come era prima!
Insomma, come per tutte le cose costruite per il benessere dell'uomo, anche il ventilatore deve essere usato con buon senso; per esempio non è consigliabile accenderlo quando lo tenete nella tasca dei pantaloni.
In futuro, se i numerosi impegni me lo consentiranno (leggi: se e quando ne avrò voglia), vi spiegherò la tormentata storia di questa invenzione, dall'epoca preistorica ad oggi.
Arrivederci a presto!!