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A cura di Soriano Fecola

MARMOLADA INFANTILE IN SUGO DI PISELLI EUNUCHI

Difficoltà: (Da 1 a 10): Da 10 a 1.
Marmolada infantile in sugo di piselli eunuchi

Tempo: Freddo cane.

Ingredienti:
- Una lastra di marmo rosa delle
  cave sudanesi (di cm. 70 x 100);
- 2 Kg. di farina asburgica;
- 1 litro di latte di yak maltese;
- 6 uova anarchiche;
- Miele integrale di orchidea;
- 4 cucchiai di zucchero di canna
  (o, a scelta, 4 canne per passare il tempo);
- 30 more dell’altopiano marocchino;
- Panna “Oplà lejesonfè”;
- 4 pomodorini rossi ipertesi;
- 50 grammi di formiche bielorusse vive;

Preparazione:


La Marmolada infantile in sugo di piselli eunuchi è un tipico piatto natalizio della tribù mongola dei BrhBrh-Uèuè, discendenti dei terribili Mattakkions, il cui leader, nonché chitarra solista, dette alla luce (la moglie, non lui!) il tristemente famoso Attila, devastatore di tutti i prati inglesi.
Probabilmente vi chiederete perché vi stia svelando una ricetta natalizia un mese dopo le feste di Natale. La risposta implica motivazioni squisitamente ideologiche nonché metafisiche che rispecchiano una ben precisa filosofia di vita, risultato di una cultura volutamente umanistica e che si può riassumere nella seguente frase: “A Natale avevo altro da fare!”. Ma andiamo oltre.
La preparazione di questo piatto richiede una cura particolare, in special modo nella scelta del marmo rosa, che deve essere dello spessore di 14 cm. e 6 mm., non deve avere incrinature e deve essere liscio. Per procurarvelo, potrete rivolgervi a Abdul Mimmummà Fai Ngulu nel sud del Sudan (non a nord: lì c’è il Nordan). Ditegli che vi manda Soriano Fecola e chiedetegli uno sconto del 99% prima che vi dica il prezzo. Se non è nervoso potrete tornare a casa vostra con la stessa voce virile che avevate prima del viaggio. In caso contrario… beh! Potrete sempre tentare la carriera di primo cantore nelle voci bianche.
Dunque, diamo per scontato che Abdul Mimmummà Fai Ngulu sia di buonumore e che voi siate riusciti a procurarvi questa lastra di marmo, il prossimo passo da fare per realizzare questo sconcertante piatto mongolo è di sistemare la lastra di marmo a terra appoggiata al muro con un’inclinazione di 55 gradi. MI RACCOMANDO!! Che siano 55 gradi e non di più o di meno!
Dopo aver impastato la farina asburgica con acqua, latte di yak maltese e miele di orchidea, una volta ottenuta una consistenza simile a quella della ricotta elastica nepalese, sistematevi a 223 cm. dalla lastra di marmo e lanciate la pasta contro il marmo per non meno di 233 volte.
A questo punto l’impasto è sufficientemente tramortito e confuso (e voi avrete la schiena a pezzi) e, quindi, è pronto per il passo successivo.
Stendetene la metà in una padella di ghisa del diametro di 32 cm. alta almeno 7 cm. e spargeteci sopra i 4 cucchiai di zucchero di canna (se, invece, avete scelto le 4 canne per passare il tempo, saltate questo punto); sistemate le 30 more dell’altopiano marocchino in 3 cerchi concentrici e, sopra, stendeteci l’altra metà dell’impasto (ve lo ricordate? Farina + latte + miele di orchidea).
A questo punto sistemate i quattro pomodorini rossi ipertesi al centro e ricoprite il tutto con la panna Oplà lejesonfè. Dulcis in fundo il tocco finale, ciò che determina la differenza fra un buon piatto ed un buon piatto: Le formiche bielorusse vive. Sistematele tutt’intorno (nella padella, naturalmente, non per la casa!). Essendo vive, avranno la mai troppo deprecata attitudine ad andarsene per i cavoli loro; se questo succede anche a voi, non disperate, conosco un paio di ottime scuole di addestramento per formiche e cicale giulive. La prima si trova in Lichtenstein ed è diretta da un ex marine in pensione (completa di prima colazione) e si chiama “Lissentumì form”. La seconda, per formiche testarde, è diretta da un bullonista italiano e si chiama “Fermaosparo, lurida formica!”
Una volta sistemate le formiche infornate il tutto in un forno a legna per 18 secondi a 980 gradi. Servite il tutto cantando “Bianco Natal” e …. Buon appetito!

P.S.: un consiglio: non svelate ai vostri ospiti che quei deliziosi croccantini neri sono formiche, riservate loro questa sorpresa nella fase predigestiva.



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