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Freezer Come Funziona? Home
A cura del prof. Antinolfo Saltinuzzeri

Innevati saluti a tutti.
Oggi avrei voluto spiegarvi, nei dettagli più scabrosi, il funzionamento del frullatore e la sua influenza nel corteggiamento del totano maschio.
Ma, sebbene io passi in media 3 ore al giorno seduto davanti al mio frullatore per godermi i suoi frenetici movimenti, ho pensato che sarebbe stato meglio spiegarvi il funzionamento di qualcosa più strettamente legato al Natale ed indubbiamente più poetico: LA CALDAIA A GAS.

Lo storico Melchiorre Strudelio, nel suo trattato “Né perché né percome ma semmai”, si dilunga sull’importanza delle pulci mancine nella stampa dei quotidiani fra gli anni 40 e 50, ed a pagina 726 cita testualmente: “Questi amorevoli animaletti (le pulci mancine n.d.r.) che io definirei “fratelli neoplastici” vorrebbero possedere tutti una caldaia a gas, preferibilmente di colore verde catarro”.
Penso che sia superfluo aggiungere altro; queste parole si spiegano da sé.
L’evidente ridondanza di “a” nel nome (LA cAldAiA A gAs) ha sempre influito a livello inconscio nella crescita del pelo dei buoi tibetani fin dal 1973.
Però, più che chiederci “come” funziona una caldaia, penso sia preferibile chiedersi “quando” funziona e, qualche volta, anche “perché” funziona.
Per rendere chiaro il concetto, vi parlerò della mia caldaia, ma ciò che vi dirò vale per tutti, perché tutti hanno una “mia” caldaia a gas.
Innanzitutto, perché a gas e non, per esempio, ad ossigeno o ad aria pura? Semplice: perché il gas puzza e l’aria no; perché il gas scoppia e l’aria no; perché il gas costa e l’aria no.
Chiarito questo piccolo presupposto, passo a spiegarvi lo storico iter della mia caldaia.
L’acquisto della mia prima caldaia a gas ha richiesto esattamente 3 secondi per decidere la marca ed il modello.
L’idraulico, che mi stava pasticciando l’impianto (idraulico), mi disse che, secondo lui, per la mia casa sarebbe andata benissimo la caldaia marca “Minceppo” modello “Soffoco” che, oltre ad erogare un benefico calore avrebbe potuto anche captare i messaggi degli extraterrestri che, prima o poi, sarebbero piombati fra di noi. Mi bastò. Il mio OK giunse immediato ingenuo disinteressato ed incosciente dopo 3 secondi.
Oggi, quando l’ho cambiata, ho impiegato 3 settimane solo per decidere la tonalità di bianco. (sono tutte bianche!)
Ma torniamo alla prima caldaia.
Funzionava benissimo e non ci dava alcun tipo di problema; era silenziosissima e molto economica, finchè non aprimmo per la prima volta il rubinetto dell’acqua calda, esattamente 6 minuti dopo la sua installazione.
Io ero vicino alla caldaia ed osservavo i suoi angoli squadrati ed il suo colore bianco apatico (che col tempo è diventato giallo epatico), quando mia moglie aprì il rubinetto dell’acqua calda. Ci furono alcuni secondi di attonito silenzio in cui il comando arrivò al cuore della caldaia e la sua risposta fu chiara e precisa: “Chi, io??”
Dopo di che si sentì un rumore simile allo starnuto del babbuino in fase di travaglio ed i miei capelli assunsero i connotati tipici dei fusilli.
Da allora, la mia caldaia ha avuto dei periodi caratterizzati da puzza di gas, peraltro inspiegabile per tutti i tecnici alternatisi al suo capezzale; da altri periodi di dispettosa abulia, seguiti, infine, da un ultimo e più importante periodo di ipotensione con repentini abbassamenti di pressione dell’acqua, per rimediare ai quali dovevo uscire sul balcone ed aprire il rubinetto dell’acqua
per riportare la pressione a livelli accettabili. Questi attacchi ipotensivi non avvenivano mai in estate o nelle giornate tiepide; ma sempre la mattina presto, la sera tardi o nei giorni di pioggia e vento e quando la temperatura sfiorava i 2 gradi.
Quando la caldaia ha raggiunto una media di 30 abbassamenti di pressione dell’acqua al giorno, la mia pazienza ha raggiunto il limite ed ho deciso di cambiarla.
Cambiare una caldaia è facile come scalare l’Everest camminando sulle mani, vestiti solo di un pareo, cercando di coprire le proprie “vergogne”. Innanzitutto, chi vende le caldaie non le installa, chi le installa non le vende e non le porta a casa, chi le porta a casa non le vende e non le installa, chi le installa non fornisce la certificazione, chi fornisce la certificazione è troppo occupato e tu, nel frattempo, potresti comodamente surgelare la carne in salotto anziché nel freezer.
Di solito gli attacchi della nuova caldaia sono sistemati al contrario di quelli vecchi, per cui si devono rompere pochi centimetri quadrati di muro. C’è sempre un vecchio mattone che cede ed i centimetri di muro rotto assumono dimensioni tali da deturpare l’intera facciata dell’edificio e l’armonia del viale in cui è situato detto caseggiato.
Solitamente l’installazione della nuova caldaia inizia in ritardo per i seguenti motivi:
- C’era traffico.
- La macchina non partiva.
- Non trovavo la strada.
- Non trovavo da parcheggiare.
- Hanno catturato Bin Laden.
Solitamente l’installazione termina in ritardo sul ritardo previsto per i seguenti motivi:
- Il muro era vecchio ed ha ceduto.
- L’attacco al muro era diverso.
- Il trapano si è inceppato.
- Mancava un pezzo.
- Lo avrei comprato subito, ma i negozi erano ancora chiusi.
Bene, per ora è tutto; la prossima volta vi parlerò dell’immancabile ragazzo che accompagna gli installatori di caldaie e della loro importanza sul riacutizzarsi del polso del tennista.

P.S. A proposito, vi starete chiedendo come funziona la caldaia a gas…… beh! Vista la situazione, me lo domando anch’io!

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