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A cura di Rosolino Pilo e del suo Staff


In questi tempi scellerati e infausti, in tempi di tensioni pecuniarie, carestie, vaiolo, pus e cancrene, laddove il povero non ha nemmeno i soldi per comprarsi una seconda porzione di cacciucco alla livornese, quando i diritti del cittadino vengono derisi e calpestati da un'Amministrazione Comunale composta da arraffoni, cinici e ostetriche, mentre assistiamo passivi al declino della società capitalista e alla conseguente ascesa delle spedizioni di pacchi-dono tramite eunuchi, tollerando tutto questo passivamente, ecco che una scienza si erge a vessillo dei popoli, una scienza nata da poco e già consolidata come la più esatta, la più infallibile, la più inossidabile. Non sto parlando della Culinaria (che pure ha la sua dignità) o della Fisica Quantistica (che non ho mai capito di che si occupi), bensì della STATISTICA.
Sì, signori, sì, tutto il sapere umano ruota intorno alle statistiche, ai nostri numeri, al consumatore medio. Noi possiamo prevedere (e influenzare di conseguenza) cosa l'uomo medio rumina a colazione, quello che dice alla moglie prima di entrare in bagno ad espletare le sue funzioni organiche col giornaletto sotto braccio, le sue tendenze erotiche e gusti esoterici, quante scappatelle con l'analista si concede a settimana, gli attacchi di gastrite che gli procura il mancato funzionamento della doccia del vicino, chi chiamerà di nascosto mandando baci alla cornetta, in una parola… Controllo!
Beato chi conosce e lavora per L'ABACUS, per l'ISTAT, o per noi, lo IASIPU (Istituto Amatoriale per le Statistiche Importanti Per l'Umanità), fondata da mio padre, Anselmo Pilo, nel 1954, dopo essere uscito una forte depressione suicida e da un tentato cambio di connotati, e ormai ai vertici di questo fondamentale mercato. Collaboriamo anche con numerosi quotidiani, come Lo Strillone di Onegnole, La voce del Mezzogiorno (e mezzo) di Placanica, La Gazzetta ladra e fetente di Forlimpopoli, e riviste a tiratura nazionale, tra le quali citerò Drogarsi Oggi, Non di solo Papa vive l'uomo, Miliardaire (come evadere in caso di appropriazione indebita).

Ma passiamo alla statistica del mese.

COSA NE PENSATE DEI VOSTRI PROFESSORI?

Abbiamo chiesto ad un campione di milleduecento studenti tra il terzo anno di scuola Media Superiore (escludendo quelli di Agraria per motivi di innesto) e il sesto anno fuori corso di Università (abbiamo contato anche i ripetenti del CEPU e quelli che hanno cambiato così tante volte facoltà da risultare dispersi) se fossero soddisfatti o meno del loro Parco Docenti, inclusi i bidelli e lo scheletro di plastica dell'aula di scienze.
I ragazzi, dopo numerose ritrosie e svariate sassaiole, si sono così espressi:

Il 13,2% si ritiene pienamente soddisfatto dei suoi insegnanti, anche se sostituirebbe il professore di Ginnastica con un paguro Bernardo o con Carla Fracci, a scelta;
Cosa ne pensate dei vostri professori?
Il 24,6% è mediamente soddisfatto del Corpo Docenti, ma vedrebbe bene un incendio parziale della scuola o il riciclaggio dei vecchi banchi come gogne punitive;
Il 33,7% non riesce ancora a capire la differenza fra sua madre, una seppia, e il docente di Storia dell'Arte Moderna dell'Università Protestante di Brindisi, e di ciò non è soddisfatto;
Il 7% non è molto soddisfatto del Diciotto che il professore di Economia Agricola e Risorse Vinicole gli ha rifilato e lo vorrebbe cambiare con un Trentasei politico per gravi motivi geriatrici;
Il 18,9% non è per niente soddisfatto degli insegnanti e vedrebbe bene al loro posto un trenino Lima completo di gallerie, villaggio di pescatori, ponte con sotto relativi barboni infreddoliti e le macchinine incidentate sulle rotaie;
Il 20,1%, dopo tre anni, non trova ancora l'aula di ricevimento del prof. Bambolo, titolare della cattedra di Scienze dell'Incomunicabilità, e spesso confonde l'aula Magna con il refettorio delle "Suore Carmelitane scalze e si sente";
Il 44,7%, infine, non esprime un giudizio di merito sui docenti, ma si limita ad infierire con un punteruolo sul fondoschiena del prof. di Latino, per registrare il livello di resistenza al dolore delle natiche di quest'ultimo.

Che dire? Ne concludiamo che il 162,2% degli studenti intervistati ha gravi problemi di inserimento nel mondo del lavoro, e verranno così ad impoverire la classe dei lavoratori interinali. I ragazzi appaiono svogliati, poco volenterosi, abulici, e in qualche caso, persino ostili. Ma noi già sappiamo cosa questi giovani faranno del loro futuro, perché la nostra è una scienza precisa al millesimo. Molti di loro si impiegheranno nell'azienda di papà con mansioni a responsabilità limitata, alcuni faranno i fattorini per l'Alpenliebe, altri saranno Discepoli del Nuovo Testamento, e altri ancora infilzeranno spiedini nelle rosticcerie.
Ma per loro e per tutti, la STATISTICA vede e stravede in ogni dove, fosse anche nell'interno di un barbecue dove rosolano degli spiedini.
Arrivederci


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