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A cura di Tania Tuttamore


IKLAUSEDAUER GROOVER

Sono in ritardo questa sera: ho trovato traffico sulla circonvallazione orientale (quella che porta a Canton) e, per arrivare al Ristorante Quagliarulo, sono passata col giallo sei volte, ho fatto inversione col freno a mano e ho travolto due rabdomanti che facevano l'autostop davanti al museo di Arte Posticcia.
Mi precipito al tavolo mentre il mio ospite osserva pensoso la mia assistente, che si limita ad alzare un sopracciglio e a mugolare, per via di una recente emiparesi nasale fulminante.
Mi accomodo, scusandomi per il ritardo e per il mio completo intimo di cocciniglia, e accendo il registratore. Sto per fare la prima domanda che arriva il cameriere. Intanto, in televisione stanno trasmettendo la partita di calcio tra la Nazionale Italiana Sommozzatori e quella delle Vecchie Glorie del Tiro al Piattello; il padrone ha preteso la parabola ma, essendo taccagno, ha chiesto il modello base, cioè quello capace di captare solo due reti marchigiane e Radio Vaticana. Il ristorante, quindi, è semivuoto! Ordino le sardine all'acqua pazza per tutti, il cameriere ridacchia e si dilegua.
Rimango per un momento a fissare gli occhi penetranti e cerulei dell'uomo che mi sta davanti: nientemeno che il famoso Iklausedauer Groover, l'unico astronauta ad aver vissuto nello spazio sette anni consecutivi chiuso in un modulo lunare [LEM] grande come una lavatrice, senza centrifuga e senza un bagno di servizio. Una leggenda nel suo campo: poteva comunicare con la base solo tramite telex e tutti i dati che raccoglieva li trascriveva su un quaderno a quadretti la cui forma assomigliava vagamente a Samantha Fox. Il problema, però, è che la permanenza nello spazio ha fatto sorgere degli spiacevoli effetti collaterali, tra i quali una serie di tic degna del miglior ballerino di break dance, e lo strano impulso di stendersi a terra prono e salutare ogni volta che si parla di soldi.

Tuttamore: Innanzi tutto, vorrei sapere che sensazione si prova ad essere nello spazio.
Groover: Non so spiegarle (Parla in inglese con una strana inflessione, molto simile a quella di Gatto Silvestro), ha presente quando uno si immerge in una vasca da bagno piena di palle da tennis e bagnoschiuma alla menta piperita?
Tuttamore: Beh, veramente…
Groover: Ecco, è molto simile, come sentire milioni di spilli che ti si conficcano nella schiena, poi vedi tutto buio, quindi una luce, ma quello è il sole e non c'entra niente… Allora vaghi senza peso, fluttuando in preda agli spasmi dovuti all'escursione termica, e preghi che non finisca mai, però senti che non puoi afferrare le pillole, ti trema il braccio, succhi da una cannuccia l'acqua, e fai finta di essere da McDonald's, l'hamburger è bruciato, ne chiedi un altro… Manca la cipolla, e la senape è disgustosa… Cameriere, Cameriere!!!

Il cameriere accorre sempre sghignazzando, e Groover si esibisce in una danza con le spalle e con le orecchie per chiedere dell'acqua tonica e un bisturi di precisione.

Tuttamore: Mi faccia capire bene: di cosa si occupava durante la sua missione?
Groover: Cercavo Dio.
Tuttamore: Prego?
Groover: Dio, sì, Dio: l'Ente Supremo, il Sommo Motore, l'Onnipotente, e studiavo gli effetti della tuta in titanio sulla pelle.
Tuttamore: E dove lo ha cercato, questo Dio?
Groover: Dappertutto. Nelle piccole cose di ogni giorno, come nei grandi gesti, nel profondo del cuore, senza danni alla circolazione, oppure nelle lucette che ornavano il quadro strumenti. In tutto e in niente… Ora mangiamo, che si fredda…

Nel frattempo, Groover ha lanciato inavvertitamente dodici forchette, molte delle quali si sono conficcate nella testa impagliata di un wallaby, e una si è persa nel toupet della mia assistente…

Tuttamore: E lo ha trovato, alla fine della sua missione?
Groover: Vede, sono stato spedito nello spazio perché la NASA aveva avvistato un Entità sospetta tra la fascia degli asteroidi e dei relitti spaziali, ma il risultato delle mie ricerche e Top Secret, non posso rivelarlo se non sotto dovuta ricompensa…

Non ho che quarantotto Euro. Glieli porgo speranzosa.

Groover (che intanto sembrava impazzito e si muoveva contorcendosi): Per questa cifra le posso rivelare solo l'inizio della Relazione Programmatica.
Tuttamore: Dica, prego, dica.
Groover: Cito: "Visti i miei sette anni di studi, posso affermare che il Mondo gira intorno a…"
Tuttamore: Tutto Qui.

Sono delusa, ma cerco di non farglielo vedere. Arrivano le sardine: sono tre in tutto, hanno un'aria dimessa e triste, e ti guardano con l'aria di chi ha sofferto troppo nella vita. Il cameriere non ride più. Cambio argomento.

Tuttamore: E di cosa si sta occupando attualmente?
Groover: Addestro le reclute alle missioni spaziali.
Tuttamore: Deve essere interessante?
Groover: Certo è sempre meglio che vendere asciugamani nei treni! Ho
le mie soddisfazioni. Le spiego: i ragazzi sono volenterosi, svegli e recettivi, conoscono la differenza tra un razzo a propulsione atomica e dieci litri di pentaclorulobutanacetilsalgemma; ti senti come se milioni di spilli ti si conficcassero nella schiena, poi vedi tutto buio, quindi una luce, ma quello è il sole e non c'entra niente… Voglio dire… Lassù non c'è gravità, tutto è leggero, anche gli scarponi da trenta chili; tutto è relativo… E allora perché affannarsi tanto alla scoperta di se stessi quando hai in pugno la materia di cui è fatto l'universo?… IDROGENO… essenza della vita, ma morte della sostanza. Io non dico che si stia meglio a trecento chilometri dal suolo, ma di sicuro non piove mai lì in alto, e poi il vento solare asciuga i tuoi panni in men che non si dica… Meraviglioso… Non è come essere nella navicella di simulazione: là dentro vomiti anche il colon! Ma dico che addestrare è la cosa più appagante che un detenuto possa fare, senza nessun compenso, naturalmente.

Tuttamore: Ehm… Grazie, signor Groover.

Usciamo dal ristorante in fila indiana, dopo che io ho pagato per tutti quelli nel locale. Saltellando, il nostro ospite si congeda e lo vediamo sbandare e cadere per le scale della metropolitana. Domando alla mia assistente di vedere i suoi appunti. Scopro che non ci ha nemmeno prestato attenzione perché con le cuffie stava ascoltando la partita. Sconsolata le chiedo almeno il punteggio: due a uno per i Sommozzatori. Che serata strana!!!



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