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a cura di Sonay Bonbong


YOGA: La posizione della treccia dopo il passaggio di una mandria di buoi tibetani arrabbiati perché lo zoccolo non va più di moda.


Quella che state per leggere, è la descrizione di una posizione yoga creata (e praticata una sola volta) dal maestro indiano Vhackeputtha Nathadyntreccyho*. Già semplicemente leggendo questa rubrica, (senza praticare la posizione) noterete un benefico rilassamento della peluria degli arti superiori. La posizione si chiama: La treccia dopo il passaggio di una mandria di buoi tibetani arrabbiati perché lo zoccolo non va più di moda.

Per poter praticare questa posizione, vi dovete sedere esattamente rivolti a Sud–Sud–Ovest, al centro di una stanza ottagonale, vuota, con le pareti color pervinca ittita, ed il perimetro dato dalla 7° potenza del vostro giro-vita moltiplicato per il vostro numero di verruche.
Se, per una lontana ed improbabile ipotesi, non doveste disporre di una stanza simile, andrà bene un buco qualsiasi.
Sedetevi su un tappetino di materiale gommoso, elastico ed ignifugo, dello spessore di 3,5 centimetri, od, in alternativa, su uno straccio qualunque.
Dopo aver praticato alcuni esercizi respiratori per portare le vostre inspirazioni dalle attuali 30 al minuto al numero di 1 a settimana, siete pronti per iniziare l’esercizio vero e proprio.
Assumete la posizione del Loto (se non vi piace potrete sempre licenziarla), ora prendete con ambedue le mani il piede sinistro e fatelo passare dietro la nuca in modo che ricada sul petto; fate passare l’altro piede dietro ai reni e fate in modo che il tallone del piede destro poggi sul ginocchio della gamba sinistra (o era la destra?). A questo punto, prima di passare alla fase finale della posizione, fate un esercizio di respirazione di circa 7 ore: Inspirate per 270 secondi ed espirate per 347 secondi. Se all’inizio avete qualche difficoltà, potete accorciare leggermente la durata dell’inspirazione da 270 a 9 secondi e l’espirazione da 347 a 345, ma non è la stessa cosa.
Proseguiamo con la posizione.
Poggiate la mano sinistra (o era la destra?) nel “ponte” che si è creato fra il tallone destro (o era il sinistro?) ed il ginocchio sinistro (o era il destro?), stando bene attenti a non pronunciare la parola “pappetta”, perché potrebbe causare un flusso yang in contrapposizione al flusso yin con la complicità del flusso gong (alquanto più rumoroso dei due precedenti).
Infilate l’indice destro nella narice sinistra e contemporaneamente il pollice della stessa mano nell’orecchio destro; il mignolo destro deve toccare l’ombelico e l’anulare destro può nel frattempo provvedere alla spesa.
Rimanete in questa posizione per 9 ore 13 minuti e 22 secondi, dopodiché potrete riprendere le vostre attività quotidiane, come per esempio trascinarvi fuori dalla stanza per chiedere a qualche parente (sono consigliati mariti o mogli) di aiutarvi a districarvi. Nell’ ipotesi che siate “single”, i maschietti potranno comporre il numero 115, con una parte del corpo lasciata libera, e chiedere l’intervento dei pompieri. Per le femminucce, che non posseggono quella parte del corpo, è consigliato un mantra rilassante da ripetere ogni due secondi, che consta di una sola parola: AIUUUTOOOO!!!!
Questa posizione è indicata per chi ha l’ombelico fuori centro e pare che aiuti lo sviluppo del mignolo, inoltre ha una notevole influenza positiva sul risvolto dei pantaloni.

* Vhackeputtha Nathadyntreccyho è molto conosciuto dagli indiani e anche da qualche cowboy. Egli afferma di avere 220 anni sebbene non sia ancora maggiorenne.
Questo maestro indiano è il creatore di un’altra posizione yoga: Intreccio mellifluo del faro abbagliante, che ebbe grande diffusione nel mondo durante gli anni 70.
Ma queste posizioni yoga fanno davvero bene? Aiutano in qualche modo a risolvere i problemi? Per saperne di più, riportiamo il parere di un noto Yogologo, docente di Yoga ai frutti di bosco all’Università di Frescobald – Ohio, il professor Lutac Aspìll:
“Credo di poter affermare, con la ragionevole certezza datami dalla consapevolezza del mio lobo auricolare, che quel che si può osservare in casi simili, è il risultato di ciò che, parimenti, incide nella classificazione dell’ ego a posteriori. Sublimando il desiderio ascendente, i risultati possono portare anche ad uno sconto sul l’acquisto di un’auto usata.”



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