Freezer | Home |
Salve a tutti, la dottoressa Franfico è di nuovo con voi, non vi ha abbandonato! Pensate che ho ricevuto talmente tante lettere di ringraziamento per la cura anti-cellulite che non avevo più dove metterle, così ho dovuto smistarne una parte al mio avvocato! Oggi vorrei trattare un argomento un pò delicato, forse anche poco poetico, ma che interessa veramente una larga fetta della popolazione mondiale: la STITICHEZZA. Chi non è mai stato stitico? Probabilmente nessuno, ed anche chi non è stitico ha certamente una zia, un genitore o un cane che lo è. La stipsi è infatti un problema diffuso, che abbatte, avvilisce e appesantisce chi se lo porta dentro, che spesso costringe l’individuo a lunghe e stressanti sedute sulla tazza senza risultati, e che oltretutto impedisce una limpida visione introspettiva di se stessi. Per chi desiderasse una trattazione più approfondita dell’argomento consiglierei l’acquisto di un mio vecchio saggio pubblicato nel 1982, “Nascosto dentro di te”, il quale contiene, fra le altre cose, un approfondito studio sulla Sindrome di Pompei, ossia sull’inspiegabile meccanismo psicologico che porta gli stitici a piangere e ad urlare di gioia (spesso fino alla totale follia) ogni volta che assistono ad un’eruzione vulcanica. Prima di passare ai rimedi contro la stitichezza vorrei fare un accorato appello: mi raccomando, diffidate dei metodi empirici che vi suggerisce la vicina di casa, il fruttivendolo o vostra nonna, e mi riferisco in particolar modo all’impiego dello sturalavandino in gomma, che danneggia seriamente le pareti dell’intestino, o la vecchia, cara, pompetta di glicerina, che è talmente potente da spurgarvi anche il naso e le orecchie. La cura che vi darò è sana e naturale, testata personalmente da me che, non per vantarmi, sono stata eletta Miss Stipsi nel ’73 e nel ’77. LA CURA: Il rimedio da me elaborato si articola in due fasi principali. La prima riguarda la dieta da seguire: ricordate che l’alimentazione è fondamentale, dimenticate quindi le belle colazioni a base di latte d’asina e pasticcini, i pranzi luculliani con salsicce di muflone e polpette di orbettino, i fuori-pasto e le cenette peccaminose di vostra zia! D’ora in poi la parola d’ordine per voi sarà DISCIPLINA! A colazione vi nutrirete esclusivamente di prugne, molte prugne (freschissime, mi raccomando); saranno sbucciate, ben lavate, centrifugate e mescolate a confettura di ciliegie a lunga conservazione. Per il pranzo vi lascio la scelta fra una zuppiera di purè di ceci e peperoni, un vassoio colmo di fave, fagioli freschi e cotiche o, ancora meglio, una delle ricette del mio esimio collega Soriano Fecola (vedi Ricette dal Mondo). La cena non sarà un problema, qualcosa di leggero andrà bene, come ad esempio interiora di maiale ripiene di patate lesse e funghi porcini o cavatelli con panna, mais, sardine, provola e fegato d’oca, il tutto condito ovviamente da olio di ricino. Ricordate di assumerle prima, al posto e dopo i pasti, tenetele lontano dalla portata dei bambini al di sotto dei 27 anni e non chiedete assolutamente il parere del vostro medico di fiducia, che certamente mal comprenderebbe le vostre esigenze di regolarità di espulsione. Grazie, amici, so che i miei preziosi consigli anche stavolta non andranno perduti, e vi saluto caldamente e rapidamente, dato che devo correre in bagno. A prestooo! |